L'Anfiteatro romano di Rimini, la cui costruzione risale al II secolo dopo Cristo, era una grade struttura di circa 118 metri per 88, con all'interno una grande arena di 73 metri per 44. Era, come tutti gli edifici del genere, teatro per spettacoli di gladiatori: si calcola che potesse ospitare fino a 12mila spettatori.
È
costruito un pò periferico rispetto al centro cittadino, in prossimità
della spiaggia. L'anfiteatro di Rimini è l'unico superstite nel suo
genere in tutta l'Emilia-Romagna.
L'anfiteatro di Rimini nei secoli è
stato accorpato alla cinta muraria della città e usato come struttura
militare di fortificazione per resistere agli attacchi dei barbari;
adibito ad orto pubblico nell'epoca medievale, è stato usato come cava
di materiali da costruzione per secoli. Nel Diciassettesimo secolo fu
trasformato in un Lazzaretto.
Alla fine del Diciottesimo secolo un muratore riminese, Stefano
Innocenti, iniziò degli scavi nella zona ma, dopo soli due mesi, a causa
delle lamentele e di cavilli burocratici, furono interrotti.
È stato
riabilitato solo durante il Diciannovesimo secolo dallo storico Luigi
Tonini (lo stesso a cui si deve anche la prima guida di Rimini, nel
1864).
Purtroppo però, come tanti monumenti riminesi, conobbe la devastazione dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante gli anni Sessanta è iniziato un programma di restauro: oggi ospita spettacoli e manifestazioni culturali della città. È anche possibile visitarlo, chiedendo l'accesso al vicino Centro di Educativo Italo-Svizzero. Durante i mesi estivi sono invece organizzate visite guidate del sito dal Museo della Città di Rimini.