La basilica di San Vitale a Ravenna è uno dei monumenti più famosi della città. Si tratta di un edificio simbolo dell'arte paleocristiana e bizantina risalente al VI secolo dopo Cristo. Così come per la Basilica di Sant'Apollinare in Classe, la costruzione di San Vitale fu eseguita da Giuliano Argentario, banchiere ravennate, su ordine del vescovo Ecclesio.
La
basilica fu consacrata nel 547 dall'arcivescovo Massimiano e sorge nel
luogo dove, secondo la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, fu ucciso
San Vitale.
La chiesa di San Vitale rompe con la tradizione
“occidentale”: ha una base ottagonale che ricorda la Chiesa dei Santi
Sergio e Bacco o Santa Sofia a Costantinopoli sormontata da una copula
retta da archi. Il campanile risale, probabilmente, al X secolo.
Si
tratta di un edificio che permette grandi giochi di luce, questo grazie
alla sua forma, alle finestre e ai mosaici presenti all'interno.
Anche questa, come Sant'Apollinare, è una delle chiese maggiormente conosciute per i mosaici bizantini:
tra questi spiccano quelli posti ai lati dell'altare centrale che
raffigurano l'Imperatore Giustiniano e Teodora, sua moglie, e le
rispettive corti.
Accanto all'Imperatore è raffigurato il vescovo Massimiano. La decorazione della volta interna è divisa in quattro settori da festoni di foglie, frutti, fiori e uccelli che creano una ghirlanda centrale, sorretta da angeli, tra i quali spicca l'Agnello Divino, su un fondo stellato. Le decorazioni vegetali di San Vitale sono molto famose nel mondo. Una cosa che spesso sfugge, a causa della bellezza dell'architettura e dei mosaici, è il labirinto raffigurato sul pavimento del presbiterio, di fronte all'altare. Si tratta di un percorso che attraverso delle frecce conduce al centro della Basilica.