La fontana del Nettuno, famosissimo monumento bolognese, si trova al centro dell'omonima piazza, di fronte all'ingresso del Palazzo di Re Enzo. La statua è, ormai, diventata il simbolo della città emiliana insieme alle due torri di via Rizzoli. Il Nettuno è una scultura/fontana in bronzo di 3,20 metri di altezza dal peso di circa 22 quintali che raffigura il dio del mare mentre placa le acque.
Il
monumento risale al 1563 e fu ordinato da Papa Pio IV che domandò a
Tommaso Laureti, architetto e pittore palermitano, di costruire una
fontana nella piazza. Quest'ultimo scelse, per la realizzazione
dell'opera, Jean de Boulogne, scultore fiammingo già famoso nella
Firenze dei Medici e conosciuto sotto il nome di Giambologna.
Per la cifra di mille scudi d'oro l'artista accettò l'incarico, che fu
portato a termine nel 1566. Numerose leggende girano intorno al Nettuno
di Bologna: si dice che gli studenti che vogliono ottenere un buon
risultato, prima di un esame debbano girare intorno due volte, in senso
antiorario, alla fontana.
Questa leggenda è legata a quella che impedisce, agli studenti, di
salire sulle due torri prima della laurea, pena l'ottenimento della
stessa. Un'altra leggenda dice che Giambologna volesse dotare il Nettuno
di un apparato genitale più grande, ma che la Chiesa, visto il
progetto, lo proibì. Si dice che, per questo, il gioco ottico che si
crea guardando il Nettuno da dietro (il pollice del dio si scambia per
il pene eretto) sia dovuto proprio a questa volontà dello scultore.