La cittadella di Ancona, meglio conosciuta come Fortezza di Ancona, si affaccia sul porto della città, sulla collina di Astagno. È un edificio rinascimentale progettato da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1532 e i cui lavori furono terminati nel 1575.
La
struttura è formata da una pianta a più punte e da cinque bastioni e da
un mastio centrale; nelle fondamenta si dipana invece un dedalo di
tunnel. L'attuale proprietario della Fortezza è la regione Marche,
che l'ha acquisita dopo il terremoto del 1972. Insieme alla Rocca
Paolina di Perugia e alla Fortezza da Basso di Firenze, la cittadella di
Ancona è stata costruita su volere di Papa Clement V ed è una delle
prime rappresentazione di architettura militare all'italiana: si
trattava dei primi esperimenti di mura in grado di resistere alle armi
da fuoco. Militarmente la Fortezza di Ancona giocò un ruolo fondamentale
in due assedi della città: nel 1799 da parte dei francesi e nel 1849
dagli austriaci.
Dopo l'Unità d'Italia e l'annessione di Ancona al Regno, Vittorio Emanuele II fece costruire nella Cittadella un'armeria monumentale in grado di contenere tutti i fucili necessari per difendere la città.
Nel 2008 la Cittadella di Ancona è diventata sede del Segretariato permanente dell'Iniziativa Ionica, occasione che ha permesso un grande restauro dei locali e della struttura. Si tratta di un un ente internazionale nato nel 2000 che si occupa della coordinazione dell'azione politica dei Paesi che si affacciano sul Mare Adriatico e sullo Ionio come Croazia, Serbia, Slovenia, Albania, Italia, Bosnia-Erzegovina e Grecia.