Le due torri di Bologna, la Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli, si trovano nel centro della città, su via Rizzoli, all'incrocio delle cinque strade che conducono alle cinque porte della città. I nomi dei due edifici sono da attribuire alle due famiglie che ne ordinarono la costruzione, tra il 1109 e il 1119. I documenti dell'epoca però non permettono di risalire alle date esatte.
La
Torre della Garisenda era alta, inizialmente, 61 metri: avrebbe dovuto
essere più alta ma lavori iniziati si manifestò, a causa di un cedimento
del terreno, la pendenza per la quale oggi è famosa. Dante Alighieri
dedicò alcuni versi della Divina Commedia a questa torre.
Oggi la torre misura
48 metri perché nel 1351, per motivi di sicurezza, fu fatta
“accorciare”. Pende di 3,22 metri verso via San Vitale. La torre degli
Asinelli è altra 97,20 metri ed è inclinata di 2, 23 metri in direzione
di via Rizzzoli.
Dal Quattordicesimo secolo il Comune di Bologna la utilizzò come
prigione e forte. La Torre degli Asinelli fu vittima di incendi (nel
1185 e nel 1398), mentre durante la Seconda Guerra Mondiale fu usata
come torre di avvistamento per controllare i bombardamenti sulla città.
La città di Bologna resta, comunque, nota per il numero di torri che nei
secoli, a partire dal Medioevo, hanno decorato la città. Il primo ad
occuparsene in maniera “scientifica” su Giovanni Gozzardini, senatore
del Regno d'Italia, nel Diciannovesimo secolo. Gozzardini arrivò a
contarne 180, ma si ritiene che i suoi calcoli fossero sbagliati. Studi
più recenti ci dicono che il numero massimo di torri a Bologna sia stato
di 80-100 unità, ma non tutte esistite contemporaneamente.