Il castello (o rocca) di Gradara è una fortezza che sorge nell'omonima cittadina delle Marche. Si tratta di uno dei monumenti più visitati della Regione Marche ed è spesso teatro di eventi e manifestazioni culturali e artistiche. Il castello – oggi di proprietà demaniale – risale al Dodicesimo secolo e fu costruito per volere della famiglia dei De Griffo che poi lo persero a vantaggio dei Malatestiana da Verucchio che poi diventarono i signori di Rimini, Cesena e Pesaro.
Le
due cinta murarie che girano intorno al castello – la seconda si
estende per circa 800 metri – furono fatte costruire proprio dai
Malatesta tra il Tredicesimo e il Quattordicesimo secolo. La Rocca di
Gradara restò dei Malatesta fino al 1463: in quell'anno Sigismondo
Malatesta fu scomunicato da Pio II e, successivamente, perse il castello
contro Federico da Montefeltro che lo vinse in nome e per conto della
Chiesa. Quest'ultima lo consegnò poi agli Sforza di Pesaro.
Da qui iniziò il passaggio di Gradara ad alcune delle famiglie più
“famose” del Rinascimento e del periodo comunale italiano: i Della
Rovere, i Borgia e i Medici, finché non passò sotto il controllo diretto
della Chiesa nel 1641. Nel 1920 la Rocca di Gradara fu acquistata dalla
famiglia Zanvettori, che iniziò la ristrutturazione degli edifici. La
Rocca, inoltre, è molto famosa perché alcune letture della Divina
Commedia dicono che il turbolento e triste amore tra Paolo e Francesca,
cantato da Dante nel V canto, avrebbe avuto proprio come teatro il
castello di Gradara. Si tratta della vicenda che vide il contrasto di
due famiglie romagnole: i Polenta da Ravenna e i Malatesta da Rimini che
decisero di suggellare un accordo tramite il matrimonio di Francesca da
Polenta e Gianciotto Malatesta. La leggenda vuole però che l'amore sia
scoppiato tra il fratello di Gianciotto, Paolo, e la giovane Francesca.
Da qui la ripresa di Dante nella Commedia.